Erbe (non solo) in tavola

Una officina di 105 erbe spontanee da usare in cucina, in casa per tingere poltrone e tappeti oppure come cosmetici o medicinali.
In Italia basta camminare col naso in giù per scoprire un piccolo “eldorado” di erbe da riconoscere, raccogliere e usare.
Questo libro vi aiuta a farlo attraverso foto, notizie per l’eventuale impianto o la riproduzione in giardino, un calendario di raccolta, gli usi alimentari e fitoterapeutici. Inoltre tante curiosità per usare quanto madre Natura ci offre gratis.
Molte ricette e aneddoti vi faranno portare in tavola dagli amaranti (al posto degli spinaci) alla portulaca, che previene malattie cardiovascolari.

È il destino delle erbe spontanee che prima ancora d’essere usate come medicinali, sono state conosciute, raccolte e coltivate dall’uomo a uso alimentare. Da sempre. Malgrado non manchi qualche fruttivendolo accorto che riesce a recuperare per i propri clienti gli agognati mazzetti di tarassaco, malva, raperonzolo, rosolaccio, amaranto e ortica, il più delle volte per gustarle bisogna rimboccarsi le maniche e andare “a naso in giù” per scoprirle lungo argini, prati selvatici e aree boschive. Ma l’uomo nasce raccoglitore: di frutti, di semi o di radici. Ne sappiamo qualcosa noi, Roberta e Fabrizio, autori di questo libro nato dall’incontro fortuito tra una scrittrice-giornalista e uno scultore-coltivatore di erbe aromatiche e officinali. Il risultato è questa officina delle erbe articolata in ordine alfabetico, creata per quell’esercito di almeno 100mila persone tornate nelle campagne e nei boschi a raccogliere quanto offre la terra. Ed è così che si arriva anche al termine di fitoalimurgia, intendendo proprio l’uso di “alimenti vegetali spontanei raccolti dall’uomo in momenti di carestia” che recenti studi hanno essere fonte di sostanze antiossidanti, meritando a pieno titolo la definizione di “cibo-medicina”.
Il mondo dei vegetali è vastissimo e ci offre infiniti spunti di ricerca; noi volutamente ci siamo concentrati sulle erbe aromatiche e le erbe spontanee accomunate dalla possibilità di usarle in cucina, come cosmetici o medicine, in casa per tinteggiare poltrone o tappeti e farne altri usi. Perché valorizzarle significa salvaguardare la biodiversità e, al tempo stesso, recuperare tradizioni antiche e lessico locale che rischiano di scomparire.
C’è stata una perdita di memoria spaventosa. E per trovarle in effetti bisogna far fatica ma questo libro vi aiuta a riconoscere oltre un centinaio di erbe spontanee mediante la foto (la pianta è ritratta nel periodo della raccolta,) spiegando etimo, nomi comuni, diffusione e propagazione, notizie per l’eventuale impianto o riproduzione nel giardino, calendario di raccolta, usi alimentari, fitoterapici e tante curiosità.
Prima però di infilare gli stivali e mettervi sotto braccio il cestino e “andar per erbe”, fate attenzione!