Una lunga scia di sangue

Sono vicende che qualcuno ancora racconta, note da decenni, quelle che hanno composto la Resistenza a Sanseverino Marche, ma oggi definitivamente rilette in chiave storica, riscoperte nei documenti archivistici e nelle testimonianze settant’anni dopo la Liberazione della Città.
L’ultimo lavoro dello storico Raoul Paciaroni, “Una lunga scia di sangue. La guerra e le sue vittime nel Sanseverinate (1943-1944)”, è stato presentato con il patrocinio del Comune di San Severino Marche sabato 21 giugno alle ore 18 all’ex Cinema Italia, a Sanseverino Marche (MC).
“Una lunga scia di sangue” è uno studio scientifico, non una memoria partigiana di ispirazione antifascista né un’opera revisionista che rilegge gli eventi della Resistenza in chiave di guerra civile troppi anni dopo. è un’importante opera monografica frutto di oltre un lustro di lavoro di ricerca sugli eventi, sui caduti e sull’eredità della Resistenza settempedana, dove il sangue diventa l’unico denominatore comune di esistenze più o meno giovani stroncate in quei nove mesi di guerra. Partigiani, italiani, slavi, africani, militi della G.N.R., soldati sbandati, spie, fascisti, civili innocenti, tedeschi, alleati, donne e bambini, uniti nel loro comparire in queste pagine solo dalla morte che hanno condiviso dall’8 settembre 1943 al primo luglio 1944, giorno delle Liberazione, e purtroppo anche oltre, in mesi se non anni successivi dove gli “effetti collaterali” della guerra finita lasciarono sul campo tanto altro sangue.
Si sono contati più di cento morti in quei nove mesi nel sanseverinate. Vincitori e vinti, fascisti e patrioti, civili e militari. Questo studio non riscrive la storia della Resistenza, che è stata già scritta non da oggi da rispettabili studiosi, ma in questo saggio emergono nuovi fatti, figure mai indagate e molti eventi sono stati arricchiti da documenti inediti, precisazioni e testimonianze orali e scritte raccolti in maniera rigorosa per metterli in salvo prima che l’oblio finisca per ingoiarne, per sempre, la memoria.
Il volume, edito da Hexagon Editore con il patrocinio dell’Università di Macerata, riporta in oltre trecento pagine illustrate documenti inediti corredati da un’iconografia composta perlopiù da fotografie d’epoca mai pubblicate. Raoul Paciaroni, l’autore, è uno storico e fa parlare i documenti. Con oltre duecento pubblicazioni alle spalle, lo studioso settempedano delinea personalità e azioni dei protagonisti della Resistenza, chiarisce e completa vicende che hanno segnato per sempre la storia della città, svela i lati umani dei combattenti nella disumanità di una guerra fratricida che seminò odi dai quali, settant’anni dopo, forse non ci siamo ancora del tutto liberati.

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